Stasi sentimentale

 


Il festival “Sonore Alchimie, le pietre parlano" ideato e realizzato dall’Associazione di volontariato Creativi Indipendenti Davolesi col patrocinio del Comune di Davoli e con il sostegno del CSV Catanzaro., nel 2015 giunge alla seconda edizione. Esso unisce letteratura, arte, teatro, fotografia, musica e gastronomia nel cuore del Centro Storico di Davoli e si prefigge di far conoscere la bellezza del borgo antico, nonchè di valorizzare e rendere viva una parte di territorio spesso dimenticata creando aggregazione, cultura ed amore per il grande patrimonio storico culturale. Nel 2015 il festival è alla Per quanto riguarda l’arte contemporanea parteciparono all’edizione del 2015 gli artisti: Marina Badolato, Leonardo Cannistrà, Carmelo Cosco, Vincenzo Caroleo, Giuseppe Giusti, sabrina Marotta, Mario Naccarato, Giuseppe Nisticò, Rosanna Papaianni, Antonio Pittelli, Barbara  Ranieri, Luigi Rocca, antonello Rotundo, Agnese Scultz, Zerottouno. A cura di Lara Caccia.

Quando fui invitata a partecipare al festival di Davoli era un momento in cui giornalmente arrivavano notizie di femminicidi efferati, decisi così di realizzare un’opera sulla violenza di genere che parlasse di resilienza e rinascita dalla violenza stessa

Presentai un’ istallazione dal titolo “Stasi sentimentale” che parafrasava il titolo di un’ opera straordinaria, poetica e drammatica al tempo stesso delle grandissima artista Gina Pane :“Azione sentimentale”. Riprendendo alcune immagini simboliche utilizzate dalla Pane, la rosa in particolare e le mani, creai una sorta di colonna semovente composta da sei pannelli di plexiglass con sopra immagini della mia mano. La colonna era fissata a terra con una pietra che schiacciava una rosa, verso l'alto la mano da pugno chiuso passava al palmo della mano completamente aperto, un modo per dichiarare la forza e la resistenza verso qualcosa che vuole schiacciare le donne ma che non avrà mai la meglio e continuerà a resistere attraverso la forza di un intero genere.


                                                           Foto di Oreste Montebello


                                                                 Foto di Luigi Rocca


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